Udienza del processo d’appello contro Silvio Berlusconi, accusato di aver avuto rapporti sessuali con una prostituta minorenne (il cosiddetto “processo Ruby”) e di concussione. L’ex premier è stato condannato a 7 anni in primo grado. Oggi tocca al Procuratore Generale di Milano, Piero de Petris, fare la sua requisitoria. Una requisitoria che si è conclusa con la richiesta di respingere il ricorso della difesa e di confermare la condanna di primo grado.
La pubblica accusa, di fatto, respinge la richiesta della difesa di ascoltare nuovamente dei testi, come la madre di Ruby o Cristiano Ronaldo, perché si tratterebbe non soltanto di “testi comuni che verrebbero ascoltati sulle medesime circostanze”. “È chiaro – spiega il pg – che per l’economia processuale si deve ritenere che la strada seguita dal tribunale sia quella corretta”.
Inoltre, de Petris chiede la nuova condanna di Berlusconi sulla base del fatto che la circostanza che Ruby fosse nipote di Mubarak “era palesemente falsa”. “Il fatto nella sua formulazione originaria – spiega De Petris – presentava ragionevole possibilità che si potesse ricadere nell’esercizio delle funzioni. Ma la difesa ha dimenticato o non ha letto il capo d’imputazione nella parte in cui si dice che era palesemente falsa la circostanza che Ruby era la nipote di Mubarak e c’è la prova della radicale falsità di questa circostanza”.
Ma i guai per l’ex Cavaliere non finiscono qui. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi. L’ex presidente del consiglio è accusato di induzione a mentire. Per il tramite del faccendiere napoletano Valter Lavitola avrebbe pagato l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. L’udienza preliminare inizierà il prossimo 14 novembre dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rosanna Depalo.