Negli ultimi anni l’economia del nostro paese e di quelli dell’Unione Europea è cambiata anche grazie all’introduzione nel mondo del lavoro di un numero sempre maggiore di immigrati. Adesso sono state diffuse le stime ufficiali: le imprese guidate da immigrati rappresentano un quindicesimo del totale delle imprese europee e si concentrano per la maggior parte in Germani, Regno Unito, Spagna e Italia.
Nel nostro Paese, spiega il Rapporto Immigrazione e imprenditoria 2014 redatto dal centro studi Idos, le aziende guidate da cittadini extra-comunitari sono 497mila, circa l’8,2% del totale (oltre 6 milioni) e, tra la fine del 2011 e la fine del 2013, hanno registrato un aumento del 9,5% (del 4,1% nell’ultimo anno), mentre sono diminuite quelle guidate da cittadini nati in italia (-1,6%).
Nel Rapporto viene evidenziata che queste aziende sono in larga parte imprese individuali (l’80,6% del totale) e si concentrano soprattutto nel Nord del Paese, con il 30,4% nel Nord Ovest e il 21,3% nel Nord Est. Cinque regioni da sole contano quasi il 60% delle imprese immigrate: Lombardia (19%), lazio (12,2%), Toscana (9,7%), Emilia Romagna (9,2%) e Veneto (8,6%). Arrivano soprattutto dal Marocco (15,3%), dalla Romani (11,5%), dalla Cina (11,2%), dall’Albania (7,6%) e dal bangladesh (5,2%). Per quanto riguarda i settori di attività, prevale nettamente il commercio (oltre 175mila imprese, il 32,5% del totale), seguito dall’edilizia.