Ha iniettato alla sua vittima una dosa letale di eroina e ha atteso che morisse, lentamente, prima di andare via. Alix Tichelman, escort ventiseienne di alto bordo, è andata davanti ai giudici per rispondere dell’omicidio colposo di Forrest Hayes, manager di Google cinquantunenne trovato senza vito nel suo yacht ormeggiato nella baia di Santa Cruz, in California.
Gli inquirenti descrivono la prostituta killer come una donna impassibile, fredda e spietata. A incastrarla sono state le immagini di sicurezza dello yacht che l’hanno ripresa mentre fissava, bevendo un bicchiere di vino, il dirigente di Google morire. I due si erano conosciuto su un sito d’incontro in cui gli “sugar daddy” (uomini maturi e in carriera) approcciano giovani donne.
Sulla sua pagina Facebook, Alix dice di essere una “modella”, “autrice”, “estetista”. Ma è anche una fan accanita dei film splatter e e della serie tv “Dexter”, che come protagonista ha un serial killer. La escort di lusso si vanta di avere avuto più di 200 clienti. Ed è stato proprio grazie a un cliente, finto, che la polizia è riuscita ad incastrarla: un agente sotto copertura le ha proposto un incontro da mille dollari. Ma una volta arrivata all’hotel, la donna è stata arrestata.
Dovrà rispondere anche di distruzione di prove e possesso e fornitura di stupefacenti. La sua vittima, Hayes, era un professionista affermato della Silicon Valley, divorziato con 5 figli. Nell’ambiente non è una novità che grossi dirigenti frequentino escort, ma la vittima aveva una facciata impenetrabile.
Il processo adesso riprenderà la prossima settimana. Il capo della polizia locale, Steve Clark, ha affermato che la Tichelman “non ha mostrato alcun riguardo per la vittima. Ha solo cercato di coprire le sue tracce”.