Tra i grandi misteri della storia, quello dello smemorato di Collegno può sembrare piccolo, quasi insignificante. Ma una volta che una delle trasmissione televisive più seguite di Italia, legge in diretta l’esito del test del Dna, tutto torna vivo.
Oggi così come negli anni ’20 del 1900, l’Italia brama di sapere quale sia la vera identità dell’uomo, arrestato a Torino nel 1926 quando sosteneva di non ricordare chi fosse.
La storia divenne un caso che appassionò tantissimi italiani, soprattutto perchè quando lo smemorato fu internato, al Manicomio Reale di Collegno, si presentarono due donne, convinte di conoscerlo. Una era la moglie di Giulio Canella, professore disperso durante la prima guerra Mondiale. La seconda era la moglie del tipografo Mario Bruneri.
Le famiglie italiane si divisero: mezza Italia si schierò dalla parte di Giulia Canella e alla fine lo smemorato andò via con lei allontanandosi dell’Italia per vivere in Brasile. Nel 1931 però arrivò il colpo di scena: con una sentenza, la Corte d’appello di Firenze stabilì che l’uomo in realtà era Mario Bruneri.
Ieri sera un nuovo tassello si aggiunge al mosaico dell’identità dello smemorato: durante la trasmissione Chi l’ha visto?, un nipote di Canella, Julio, ha svelato i risultati dei test del Dna eseguiti sui figli legittimi avuti dal dottor Canella prima della guerra e quelli eseguiti sui figli dello smemorato.
Il risultato non è compatibile. A Chi l’ha visto? il nipote di Canella dice: “Questa è una prova come altre, ce ne sono pro e contro, per noi non cambia niente”. Ma lo smemorato di Collegno probabilmente era davvero Mario Bruneri.