Il governo tedesco ha deciso di espellere un rappresentante dei servizi segreti americani operativo a Berlino. Ad annunciarlo, il giorno dopo l’ennesimo scandalo che riguarda la Cia in Germania, è stato il presidente della Commissione del Bundestag, addetto al controllo dei servizi, Clemens Binninger.
Con gli Stati Uniti “vedo una differenza di principi molto grande rispetto ai compiti dell’intelligence dopo la Guerra Fredda”, ha commentato la cancelliera tedesca Angela Merkel, a Berlino. “Ci sono problemi enormi nella difesa dal terrorismo, che per me sono prioritari rispetto alla questione di spiarsi tra alleati”, ha aggiunto Merkel. Mentre “oggi, nel XXI secolo ci dobbiamo chiedere quali siano i compiti dei servizi’’, ha ricordato la cancelliera. “Ora abbiamo nuove minacce, asimmetriche e credo che in questi tempi, molto più imprevedibili, sia decisivo che si possa costruire fiducia tra gli alleati”, ha concluso la cancelliera.
Su questo provvedimento, nell’acuirsi dello scontro con Washington sulle rivelazioni del Datagate, circolavano già indiscrezioni, dopo che mercoledì è emerso un nuovo caso di spionaggio in Germania, con l’apertura di un’inchiesta della Procura su un secondo agente dei servizi tedeschi che avrebbe venduto informazioni agli Usa dopo essere stato assoldato dalla Cia. Obama è stato colto impreparato durante una telefonata della Merkel e la Casa Bianca si è dichiarata “frustrata”.