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Furti di rame, Alfano sigla un protocollo di legalità | Montante: “Sì al consorzio per la tracciabilità”

Per prevenire la piaga dei furti di rame si punta a costituire un consorzio tra le aziende per arrivare alla tracciabilità del materiale, così da impedire la vendita di quello rubato. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelno Alfano, che oggi al Viminale ha sottoscritto un protocollo di legalità contro il fenomeno dei furti di ‘oro rosso’ (6,14 euro al chilo).

“L’obiettivo del protocollo – ha spiegato Alfano – è quello di realizzare una sinergia tra il sistema della sicurezza pubblica e le aziende private: il furto di rame significa interruzione dell’energia elettrica e quindi della produzione, provoca un danno economico enorme. I dati statistici indicano un calo del reato, ma non bisogna abbassare la guardia”. Si punta, ha aggiunto, “a creare il consorzio entro 60 giorni: solo così si può aiutare a prevenirli, perchè, per quanto le forze dell’ordine presidino il territorio, non possono controllarlo metro per metro per tutta l’estensione della rete”. Lunedì mattina, in Prefettura ad Agrigento, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, aveva presieduto un vertice a margine del quale aveva garantito il potenziamento dei controlli con l’arrivo del reparto Prevenzione crimine nell’Agrigentino e con carabinieri che andranno a colmare i buchi nell’organico delle stazioni dei paesi interessati dalle continue razzie.

“Il mercato mondiale – ha rilevato il vicecapo della polizia Francesco Cirillo – ha fatto registrare nel tempo un incremento del prezzo del metallo grezzo ed è di conseguenza cresciuto l’interesse criminale manifestato nel settore, in quanto fonte di notevoli redditi. Nel 2013 sono state sequestrate dalle forze dell’ordine 747 tonnellate di rame ed il 56% degli autori dei furti è composto da stranieri. Le conseguenze di questi atti – ha aggiunto – sono interruzione delle rete elettrica, della rete di comunicazione, della rete dei trasporti, danni agli impianti, continue manutenzioni per il ripristino della rete danneggiata”. “Anche se sono calati i furti (-17% nei primi cinque mesi del 2014)- ha detto l’ad di Ferrovie dello Stato, Michele Elia – sono aumentati i tentativi di furto. Il fenomeno – ha sottolineato – non crea problemi alla sicurezza ferroviaria, ma comporta gravi danni e disagi e la sorveglianza è impossibile su 17mila chilometri di linea”.

Hanno firmato il protocollo, oltre al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al capo della Polizia Alessandro Pansa, il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, il delegato di Confindustria per la Legalità Antonello Montante, il presidente di ANIE Claudio Andrea Gemme, il direttore Divisione Infrastrutture e Reti di Enel S.p.A. Livio Gallo, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. Michele Mario Elia, il direttore Security di Telecom Italia S.p.A. Damiano Toselli, il direttore Security, Safety and Facilities di Vodafone Omnitel B.V. Stefano Bargellini.

“Il Protocollo firmato oggi al Viminale rafforza il ruolo dell’Osservatorio nazionale sui furti di rame. L’aspetto più innovativo è la costituzione di un Consorzio tra Confindustria e le imprese che operano nella filiera del rame, dai produttori agli utilizzatori fino ai distributori, e a chi gestisce le fasi del riciclo e del recupero, per determinare la tracciabilità dei prodotti”, ha affermato presidente di Confindustria Sicilia e delegato per la legalità, Antonello Montante:

“Si tratta – secondo Montante – di un grande passo avanti nella lotta a un fenomeno criminale che sta assumendo dimensioni e modalità sempre più preoccupanti, con disagi notevoli per la collettività e ripercussioni gravissime sulle attività produttive e sul lavoro. Il diretto coinvolgimento di Confindustria testimonia ancora una volta l’impegno del nostro sistema e del Presidente Squinzi per la legalità e al fianco dello Stato per rendere più efficaci le strategie di prevenzione e repressione di un crimine, contro il quale già quotidianamente operano con dedizione e successo gli uomini delle Forze dell’ordine e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.

Nei primi 5 mesi dell’anno si sono verificati 830 furti di rame in linea e depositi alle Fs, per un totale di 288 tonnellate di materiale trafugato. Dal 2012 ad oggi il gruppo ha stimato un danno economico pari ad oltre 23 milioni di euro. E proprio oggi la Squadra Mobile di Agrigento ha fermato, per ricettazione, sei romeni. L’indagine, realizzata nella zona di Campobello di Licata (Ag), si inquadra nell’ambito della prevenzione dei furti di cavi di rame.

LEGGI IL TESTO  INTEGRALE DEL PROTOCOLLO

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