Nonostante gli ultimi dati Istat evidenziano tagli sempre maggiori nei consumi, nella spazzatura finisce ogni anno l’equivalente di 8,1 miliardi di euro in generi alimentari. In media si tratta di 6,5 euro settimanali a famiglia.
Il dato sullo spreco emerge dal Rapporto 2014 di “Waste Watcher – Knowledge for Expo”, l’osservatorio attivato da Last minute market e presentato a Milano.
Nonostante le cifre siano impressionanti, la tendenza ha subito un lieve calo. Nel 2013 erano stati buttati 8,7 miliardi di euro. Il 63% degli intervistati desidera un’Italia vigile contro gli sprechi, mentre l’81% controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo (a gennaio lo faceva solo il 63%).
Entrando nel dettaglio dei risultati dello studio, il 63% degli intervistati desidera un’Italia attenta agli sprechi del cibo, prima ancora di un’Italia equa (39%), solidale (22%), tollerante (12%), sicura (42%), e in generale rispettosa dell’ambiente (47%). L’81% degli italiani controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo (il 63% solo nel gennaio 2014) e il 76% porta o vorrebbe portare a casa il cibo avanzato al ristorante.
Il cibo per sei italiani su dieci è il settore su cui più si concentra la piaga dello spreco, più che per l’acqua (37%) o l’energia elettrica (20%). Infine, per gli italiani le etichette giocano un ruolo chiave: gli intervistati chiedono un sistema chiaro per le modalità di consumo. Il 90% afferma di leggerle le etichette per verificare la scadenza dei prodotti e l’83% dichiara di conoscere la differenza tra “data di scadenza” e “preferenza di consumo”.