Vincenzo Nibali sale sul podio per indossare la maglia gialla, poi piange, lacrime di gioia e stupore. Lo “squalo dello Stretto”, come viene soprannominato il capitano dell’Astana, lui così freddo in gara, non ha trattenuto l’emozione nel momento della premiazione per il successo di tappa che gli è valso anche la maglia di numero uno del Tour. Fiori e bacio delle vallette, applausi convinti del direttore di gara Prudhomme. Un trionfo in tutti i sensi per questo giovane ciclista che alla seconda tappa fa sua la maglia gialla con uno strappo degno dei grandi nomi del ciclismo di sempre.
”Questa vittoria – ha detto Nibali – ha un altro sapore rispetto a quella del campionato italiano di qualche giorno fa. E lasciamo da parte le polemiche per la maglia dell’Astana con il tricolore orizzontale che non a tutti è piaciuta, ma forse per via dei regolamenti non si poteva fare diversamente”.
Tornando alla gara: ”Questa vittoria non me l’aspettavo -, dice il corridore -. Ho trovato il momento giusto e sono scattato, ho visto che il gruppo si era fermato a 2 km dall’arrivo, e allora sono partito. L’ultimo km sembrava non finire mai, quelli venivano dietro fortissimi, ma ho insistito e tenuto duro, e alla fine ce l’ho fatta. Froome e Contador sono grandi avversari. Ho detto al mio compagno Scarponi ‘stiamo a vedere cosa succede e poi vediamo’. Poi ho visto l’attimo giusto e mi sono detto, proviamo”. Ma Nibali non vuole perdere la concentrazione: ”E’ arrivata questa maglia, ma non bisogna perdere la testa. Il Tour è ancora lungo, bisogna andare avanti così. Con il duro lavoro e i sacrifici stanno arrivando anche le soddisfazioni. E anche certi nervosismi si placano. La mia squadra è consapevole della sua forza. Nel finale eravamo in tanti lì davanti al gruppo. Non diciamo nulla per scaramanzia, ma siamo fiduciosi”.