Uber è legale, almeno a Londra: la società comunale che gestisce il trasporto pubblico della capitale inglese, il Transport for London, ha decretato che il servizio di trasporto privato a metà tra il taxi e il noleggio di auto con autista rientra nei vincoli imposti dalla legge. A Londra dunque Uber potrà continuare la sua attività.
Come è successo a Milano, anche a Londra sono stati migliaia i tassisti a scendere in piazza contro gli autisti di uber, rei secondo loro di essere tassisti abusivi in quanto non possiedono la licenza per utilizzare il tassametro e sfruttano l’app per smartphone per ottenere i clienti. Non c’è però scambio di denaro tra il cliente e l’autista: chi usa la app paga tramite carta di credito.
Tfl ha risposto alle critiche dei tassisti in modo chiaro: “gli smartphone che trasmettono le informazioni di posizione fra le vetture e il gestore non hanno nessuna connessione fisica con le vetture”. Dunque per la legge britannica non possono essere considerati dei tassametri.
La decisione di Tfl rappresenta un precedente. A Milano Uber non era stata autorizzata, ora l’azienda californiana si prende una rivincita: “Oggi ha vinto il buon senso, la tecnologia, l’innovazione ma soprattutto ha vinto Londra”.