Nicolas Sarkozy non è più in stato di fermo ma adesso in quello d’accusa: un giudice istruttore di Parigi lo ha indagato per corruzione, abuso d’ufficio e violazioni del segreto istruttorio. Il provvedimento nei confronti dell’ex presidente francese è arrivato dopo ben 15 ore di interrogatorio, nella notte.
In un’intervista congiunta a Europe 1 e TF1, l’ex presidente francese ha detto: “Non ho mai commesso un atto contrario allo Stato di diritto. Non ho mai tradito la fiducia dei francesi, non ho mai commesso un atto contrario ai principi repubblicani. Non chiedo nessun privilegio, ma se ho commesso degli errori me ne assumo tutte le conseguenze. La notte che mi è stata riservata mi ha convinto ad esprimermi qui e adesso: sono profondamente scioccato, ma non mi scoraggio davanti alle villanie e alle manipolazioni politiche”.
L’immagine di Sarkozy potrebbe uscire fortemente danneggiata dallo scandalo che l’ha investito, nato da una serie di intercettazioni. La procura nazionale francese per i reati finanziari martedì mattina aveva chiamato Sarkozy a Nanterre per avere chiarimenti su un presunto episodio di corruzione: quando era capo di Stato avrebbe proposto a Gilbert Azibert, giudice della Cassazione, un posto importante in cambio di alcune informazioni sull’indagine che scandagliava i finanziamenti della campagna elettorale di Sarkozy nel 2007.
Il giudice Azibert è stato accusato a sua volta di violazione del segreto professionale, traffico di influenze passivo e corruzione passiva. Accusato anche l’avvocato di Sarkozy, Herzog, per violazione del segreto professionale, corruzione attiva e traffico di influenze attivo.