“Il colpo subito da Matilda non può essere stato inferto nel breve intervallo in cui è rimasta sola con l’imputato”. Lo scrive il gip di Vercelli, Paolo Bargero, che il 3 giugno ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di Antonio Cangialosi.
Nel 2005, quando la bimba di 23 mesi venne uccisa da un calcio alla schiena, l’uomo era il compagno di Elena Romani, madre della piccola, e si trovava con lei nell’abitazione di Roasio in cui avvenne il delitto. Anche la donna è stata assolta.