Tre ragazzi israeliani sono morti. Adesso è stato ucciso anche un giovane palestinese. A Gerusalemme, la tragedia di una faida senza fine si ripercuote su vite giovanissime: Israele seppellisce “i suoi figli” ma intanto l’ombra della vendetta oscura tutto. Secondo la radio militare palestinese, il ragazzo ritrovato senza vita in un bosco di Gerusalemme potrebbe essere stato ucciso da alcuni “ultrà ebrei” in ritorsione per la morte dei tre ragazzi rapiti in Cisgiordania.
Il palestinese sarebbe stato costretto a salire su un’automobile mentre all’alba stava raggiungendo la moschea del rione di Beit Hanina, a Gerusalemme est. Ci sarebbero alcune immagini riprese da una telecamera di sicurezza ma la polizia israeliana ancora non si sbilancia. Quel che è certo è che Israele prova una rabbia smodata nei confronti di Hamas, alimentata dalle parole durissime di Netanyahu contro chi ha ucciso i tre israeliani: “Non ci daremo pace, non molleremo, fino a quando non saremo arrivato all’ultimo di loro, non importa dove si nasconda. Costoro sono passibili di morte”.
L’aviazione israeliana ha già colpito nel sud della Striscia di Gaza: 34 gli obiettivi militari dichiarati a sembra già emergenza. A parlare è stato Hanan Ashrawi, dell’Olp: “Nessuno intende giustificare l’uccisione di persone innocenti di qualsiasi nazione. Ma le misure di punizione collettiva sono inaccettabili”. Poi è arrivata la richiesta di Abu Mazen: “Netanyahu condanni l’omicidio”
E arriva puntuale la risposta del presidente israeliano che ha condannato “lo spregevole omicidio” del giovane palestinese e ha assicurato: “Il primo ministro ha chiesto alle autorità investigative di lavorare nel più breve tempo possibile per individuare i problemi di questo spregevole omicidio”.