Inizio scoppiettante ma prevedibile per l’ottava l’ottava legislatura del Parlamento europeo. Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato rieletto presidente del Parlamento europeo, con 409 voti in favore da parte degli eurodeputati su 612 espressi. In aula a Strasburgo però erano in 713.
Schulz era stato presidente dell’Europarlamento negli ultimi due anni e mezzo, durante la precedente legislatura: in tutti la sua coalizione, fatta dai popolari, i socialdemocratici e i liberali, aveva a disposizione 479 voti. Dunque qualcuno si è tirato indietro, protetto dal segreto dello scrutinio.
A farsi notare sin da subito l’ala euroscettica del Parlamento. Mentre risuonava l’inno l’inno dell’Unione europea, ovvero l’Inno alla Gioia di Beethoven, è andato in scena il siparietto degli euroscettici dell’Ukip e del Movimento 5 Stelle: gli eurodeputati si sono alzati in piedi, come il resto dell’Assemblea, ma poi si sono voltati e hanno dato le spalle all’orchestra e ai banchi della presidenza.
Duri gli attacchi di tutte le parti politiche di ogni paese dell’Unione europea per una mancanza di rispetto così grave per le Istituzioni di cui fanno parte.