Zia e nipotina uccise da un albero | La forestale: “La pianta non era malata”

di Redazione

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Zia e nipotina uccise da un albero | La forestale: “La pianta non era malata”

| lunedì 30 Giugno 2014 - 09:33

Sono in corso di notifica gli avvisi di garanzia per la morte di Donatella Mugnaini, 51 anni, e la sua nipotina Alice, 2 anni, travolte dal ramo di un albero caduto sabato scorso nel parco delle Cascine a Firenze. Gli avvisi sono un atto dovuto in vista delle perizia sull’albero disposta dal pm. In base a quanto si apprende gli indagati sarebbero meno di dieci.

Non è stato un fungo e nemmeno un insetto a fare cadere il ramo dall’albero che ha colpito ed ucciso Donatella Mugaini e la piccola Alice. La relazione tecnica fornita dal comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Luigi Bartolozzi, è ora al vaglio della Procura della Repubblica, come anche quelle della polizia municipale e dei vigili del fuoco. Dalla verifica della Forestale sembra emergere che l’albero non era malato o almeno non così malata da giustificare la rottura di un ramo di quelle dimensioni a quell’altezza. Il tronco che si è spezzato infatti pesa circa 700 chili ed è lungo 14 metri.

La domanda che adesso si pongono gli inquirenti è quella di capire come sia stato possibile il verificarsi di quanto successo. “Posso dire che non abbiamo riscontrao la presenza di parassiti o di agenti patogeni – riporta la Nazione le parole del comandante Bartolozzi – E quindi ritengo che la rottura sia potuta accadere per una concomitanza di situazioni ma comunque per cause meccaniche, che potranno essere stabiliti in base agli esiti delle altre relazioni tecniche. In ogni caso possiamo parlare di un vero e proprio collasso, una frattura per il peso in controtropendenza rispetto all’asse portante del fusto. La pianta non era malata. E anche se dal basso era difficile vederlo, il ramo che si è spezzato aveva una cicatrizzazione che presuppone una precedente rottura. A quel punto, anche se non c’era vento, quando un ramo è in tensione basta un niente per romperlo”.

Non è escluso, nelle parole del comandante della Forestale, che sia il caso di effettuare nuovi rilevamenti tecnici sulla pianta. “Se la Procura lo renderà necessario si potranno effettuare ulteriori riscontri con apparecchiature specifiche , ad esempio con martello ad onde, il resistograph o la verifica della stabilità con il metodo Vta. Intanto in base ai parametri di un controllo visivo – spiega Bartolozzi – che riguardano la conformazione del fusto, la trasparenza della chioma, la presenza di fori e galleria causate da insetti, possiamo sostenere che quel bagolaro non era malato”.

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