Agli inquirenti bergamaschi “non risultano” dei risultati sulla comparazione di peli ritrovati sul corpo di Yara Gambirasio che siano riconducibili a Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore arrestato per l’omicidio della tredicenne.
Era stato un consulente della Procura, Fabio Buzzi, in una trasmissione televisiva, “Segreti e delitti”, ad affermarlo, secondo una trascrizione dell’intervista diffusa dalla stessa trasmissione. “L’aver trovato tracce di materiale biologico addosso agli indumenti di Yara – ha detto il professor Buzzi nell’intervista – oltre che formazioni pilifere apposte sugli indumenti, è chiaro che dà una forza evidentemente, intuitivamente maggiore a questi due riscontri”.
“Si trattava di peli o di capelli?”, gli aveva chiesto il conduttore Gianluigi Nuzzi. “Noi non facciamo delle distinzioni”. La relazione ufficiale, secondo Segreti e delitti, sarà depositata a breve alla Procura di Bergamo.
“Il professor Buzzi non ha mai ricevuto un incarico diretto dalla Procura di Bergamo. La notizia da lui data circa la corrispondenza di una formazione pilifera all’indagato è totalmente priva di fondamento”, ha detto il professor Carlo Previderè, responsabile del laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia a proposito delle notizie circolate.