Palermo, Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Perugia, Torino, Venezia: dieci città italiane letteralmente invase dall’onda del Pride. Decine di migliaia di persone in piazza per manifestare, come avviene ormai ogni anno, in favore dell’uguaglianza e dei diritti del mondo Lgbt. Un percorso ancora lungo e complicato, denso di polemiche, ma che in giorni come questo sembra meno in salita.
“Ancora una volta – dice Flavio Romani, presidente di Arcigay – torniamo a manifestare per riscattare un’intera fetta della popolazione dalla marginalità nella quale uno Stato che non riconosce i diritti la spinge quotidianamente. Il Pride è il giorno dell’anno in cui riusciamo ad invertire una prospettiva, a ribadire la dignità di identità, istanze, relazioni e stili di vita esclusi dall’orizzonte della politica, dai paradigmi istituzionali e spesso anche dagli immaginari dei mezzi di comunicazione di massa”.
Palermo è una delle città dove l’Onda Pride è più sentita. L’anno scorso il capoluogo siciliano ha ospitato l’edizione nazionale, che quest’anno si è svolta a Roma. Oggi a Piazza Marina, una delle zone storiche della città, si sono riunite migliaia di persone che hanno dato vita a un corteo coloratissimo. In prima fila il governatore della Sicilia Rosario Crocetta e il sindaco Leoluca Orlando. In piazza ci sono le bandiere dell’Arcigay, delle famiglie arcobaleno, dei ‘No Muos’, il gonfalone della Regione con il simbolo della Trinacria e quello del comune. Il lungo serpentone, con dieci carri tematici e colorati, attraversa le vie del centro fino in piazza Verdi dove è stato allestito il ‘Pride Village’ e dove si conclude la manifestazione con comizi e testimonianze degli esponenti del Movimento Lgbt.
“Faremo la legge sulle coppie di fatto dopo la finanziaria“, ha assicurato il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che aveva inserito alcune norme per favorire le coppie di fatto nella legge di stabilità dello scorso, ma furono impugnate dal commissario dello Stato.
In occasione della Giornata internazionale delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali, il sindaco di Torino Piero Fassino, presidente dell’Anci, ha auspicato: “Ciascuno ha diritto a vivere liberamente le sue opinioni, i suoi valori, il suo orientamento sessuale. E una società democratica e libera ha il dovere di consentire a ogni persona di poter vivere senza l’oppressione dei pregiudizi e della discriminazione”. Poi ha aggiunto: “Il Parlamento e le istituzioni del nostro Paese devono compiere rapidamente scelte irreversibili di civiltà e libertà”.