Gli attacchi di Beppe Grillo alla stampa non potevano restare senza conseguenze. Due “attivisti” del Movimento 5 Stelle, pare due disoccupati di Genova, si sono recati alla sede del quotidiano ligure “Il Secolo XIX” e hanno chiesto al portiere della redazione di chiamare i giornalisti che avevano scritto un articolo sulla posizione dei parlamentari pentastellati sulla riforma del Senato e sulla misura dell’immunità.
“Chiama qualcuno, c’è una menzogna a pagina 4 – dice, visibilmente alterato uno dei due “attivisti”. – Devono venire qui a dare spiegazioni”. E quando il portiere, turbato per i modi e l’irruenza dei due chiede di abbassare un po’ i toni, ecco che arrivano le “minacce”. Dani calmati che lui non c’entra niente”, dice l’attivista che nel frattempo sta riprendendo la scena. “Mi devo calmare? Se tutti i giorni scrivono qualcosa di falso su di te, tu ti calmi? Se salta il sistema, voi giornalisti sarete i primi a pagare, arriverà una ciurma e…”: dicono i due davanti alla telecamera con cui si sono ripresi nel momento dell'”irruzione”. I due “attivisti” sono andati via quando il portiere ha riferito che in quel momento in redazione non c’era nessuno, e hanno promesso che sarebbero tornati nel pomeriggio.
La “resa dei conti” con i giornalisti del Secolo XIX segue alla pubblicazione di un post sul blog di Beppe Grillo contro Tommaso Ciriaco, giornalista de la Repubblica, attaccato per un pezzo su possibili tensioni nel gruppo del M5S a Strasburgo in seguito all’accordo con l’Ukip di Farage. “Tommaso Ciriaco è un giornalista de La Repubblica, quindi chi lo paga si sa. Chi lo ha messo dentro questa Pravda piddina è invece incerto. Forse per meriti? Quali? Tommaso è calabrese, ma in Calabria non lo conosce nessuno. Pare addirittura che Tommaso non abbia mai lavorato in un giornale locale nella sua regione. In rete è invisibile, a parte un profilo Twitter, non ha un sito, non è reperibile un suo cv. Che ha fatto nella vita?”.
“Tommaso – prosegue il post – gira per il Parlamento a fare stalking sui rappresentanti del M5S, capta battute in ascensore, li segue fino al treno, li segue in macchina, li segue in aereoporto, li segue fin dentro l’areo. Si potrebbe pensare che sia dei servizi segreti! Tommaso è di Repubblica, gli viene chiesto solo di scrivere balle sul M5S, su Grillo, su Casaleggio, sullo staff, sui parlamentari M5S, e lui assolve al suo compito. Testa bassa e scrive balle. Balle su balle. Quanti Tommasi ci sono nelle redazioni dei giornali di regime italiani? Tanti, ma non incazzatevi perché una cosa è certa: dureranno poco. Dopo di che dovranno cercarsi un lavoro come milioni di italiani, e di questi tempi non è facile”.
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