Si apre a Ypres, in Belgio, luogo simbolo della Grande Guerra, un vertice europeo importante per arrivare a un’intesa su un programma per i prossimi anni centrato sulla crescita, e per nominare il nuovo presidente della Commissione.
I leader dell’Europa si sono sul concetto di flessibilità con l’obiettivo di uscire dalla logica di politiche basate solo su rigore e austerità per passare ad azioni in grado di rilanciare la crescita e l’occupazione. Le parole di apertura di Angela Merkel sono state accolte con favore rispetto alle rigidità di qualche mese fa, ma che non sono bastate a rassicurare del tutto il fronte socialista, con Italia e Francia in testa.
Matteo Renzi continua a puntare su un’ulteriore modifica del testo dell’Agenda strategica che approderà sul tavolo dei leader con l’obiettivo di specificare meglio che cosa si intende per flessibilità. “Se vogliamo bene all’Europa, dobbiamo darci una smossa e occuparci di più di crescita e occupazione”, dice il premier Matteo Renzi al suo arrivo al Vertice. “Serve di più un’Europa delle famiglie non un’Europa della burocrazia”, aggiunge il presidente del Consiglio italiano. “Non c’è una posizione dell’Italia contro gli altri” dobbiamo “tutti insieme” puntare sulla “crescita” e occupazione.
Ma il punto più critico sembra essere la designazione della presidenza alla Commissione Ue: quasi tutti sono pronti a sostenere Jean-Claude Juncker anche se si teme che a dire no sia David Cameron, rimasto praticamente da solo a opporsi all’ex premier lussemburghese come successore di Barroso. “Il mio messaggio ai leader europei è che l’approccio che stanno considerando è sbagliato”, ha tuonato Cameron.
Il Regno Unito però punta tutto sulla poltrona di commissario per il Commercio o, in alternativa, quella del Mercato unico. Agli esteri la più quotata è l’italiana Federica Mogherini ma la vera sorpresa è la corsa a tre per il Consiglio Europeo: la danese Thorning-Schmidt e la bulgara Georgieva se la vedranno con Enrico Letta, promosso soprattutto da Londra.
Il vertice tra i leader Ue non è stato dei più distesi: durante la cena si è discusso del documento programmatico e dopo c’è stato il confronto sulle nomine. Ma è tutto rinviato a venerdì: prima di decidere il nome, bisognerà decidere quale strategie intraprendere.