Che la nuova rivoluzione touch non fosse un trionfo dell’igiene qualcuno lo sospettava già. Ora uno studio statunitense rivela che lo smartphone riflette l’universo microbico del suo proprietario. Oltre l’80% dei comuni batteri di un individuo finiscono sullo schermo del telefonino.
Ciò che rende unico il legame con lo smartphone supera il bisogno quasi da dipendenza che hanno già messo in luce diversi studi. I telefonini portano addosso il nostro personale microbioma, affermano gli scienziati. In più il fatto che in media ogni proprietario tocchi il dispositivo in media 150 volte al giorno, agevola il passaggio dei batteri. Al punto che secondo gli studiosi gli schermi dello smartphone potrebbero essere usati nel prossimo futuro per tracciare l’esposizione a questi microrganismi.
La ricerca è stata messa a punto dai biologi dell’University of Oregon che hanno sequenziato il Dna dei microbi trovati su pollice e indice di 17 persone. Poi hanno ricavato dei campioni dagli smartphone di ciascun soggetto. I ricercatori hanno così scoprto settemila diversi tipi di batteri in 51 campioni. Nel gruppo sono inclusi anche microrganismi comuni come lo streptococco, lo stafilococco e il Corynebacterium.
Nessun “allarme contagio” però legato al cellulare: secondo gli autori dell studio invece un giorno proprio questi dispositivi potranno essere usati per capire se le persone sono state esposte ad alcuni batteri. In particolare medici e infermieri.