Annamaria Franzoni è stata ammessa alla detenzione domiciliare. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, accogliendo l’istanza della difesa.
Il collegio ha sciolto la riserva dopo la discussione sulla perizia psichiatrica presentata dal professore Augusto Balloni, l’esperto di criminologia a cui si era rivolto il tribunale, che ha “riabilitato” la donna, dichiarandola incapace di recidiva.
Anna Maria Franzoni quindi non sarebbe capace di commettere un altro figlicidio. “Dopo 12 anni si può escludere che ci sia questo rischio” si legge nella perizia.
Il professore ritiene che Franzoni possa essere “risocializzata” attraverso la psicoterapia e un percorso coi servizi sociali, due strumenti che possono contenere la pericolosità sociale che ancora sussiste. La donna sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, a Cogne, nel 2002. Da sei era in carcere. Adesso sta tornando a Ripoli, la frazione dell’Appennino bolognese dove vivono il marito e i due figli, e dove da tempo chiedeva di tornare.