Uno scontro in area di rigore, i nervi che saltano, il sangue che corre veloce nelle vene e in un attimo è fatta: Luis Suarez decide di azzannare Giorgio Chiellini alla spalla. L’attaccante del Liverpool però deve aver dimenticato di trovarsi sotto milioni di riflettori, al centro della più importante competizione calcistica del mondo. Quella che per Suarez è una cosa “che succede in campo”, per la Fifa potrebbe valere ben 24 partite.
Una maxi squalifica per il giocatore dell’Uruguay che continua a far finta di non capire. In carriera questo è il terzo morso dato a un avversario: prima di colpire il difensore dell’Italia, il “cannibale” aveva già morso Bakkal e Ivanovic. Se Suarez ha deciso di fare degli eccessi il suo punto di forza, non ha mai pensato di avere a che fare con la giustizia sportiva. Che adesso potrebbe calare la sua scure sull’attaccante.
La Fifa ha aperto un’inchiesta su quello che è successo ieri durante Italia-Uruguay. Come sempre i portavoce sono cauti e dicono che “si attendono i report ufficiali della partita e tutti gli elementi necessari per valutare la questione”, ma il codice disciplinare parla chiaro: per Suarez potrebbe arrivare il massimo della pensa con 24 match.
La squalifica maggiore per un giocatore durante una Coppa del Mondo è di un italiano, Mauro Tassotti: nel 1994 il terzino ruppe il naso allo spagnolo Luis Enrique con una gomitata. Lo segue a ruota Zinedine Zidane, che con la celebre testata a Materazzi si guadagnò tre giornate di squalifica. Roba di poco conto, se paragonata a quello che aspetta a Suarez: l’alternativa alle 24 giornate di squalifica, sono due anni. E il suo Mondiale è praticamente finito.
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