Il Consiglio di Stato della Francia si era espresso ieri sera, 24 giugno, in merito a Vincent Lambert, l’infermiere tetraplegico di 38 anni attaccato alle macchine dal 2008 in stato di coscienza minima irreversibile, disponendo lo stop alle cure: la Corte Europea si è però opposta alla decisione, sostenendo che l’uomo deve rimanere in vita.
I giudici europei, opponendosi alla decisione dei francesi secondo cui “l’idratazione e la nutrizione dell’uomo costituirebbe un accanimento irragionevole”, hanno obbligato il CHU de Reims, dove è ricoverato Lambert, a continuare l’alimentazione, negando qualsiasi possibilità di trasferimento in Beglio dove l’eutanasia è consentita per legge. “La Corte, il 24 giugno 2014, avendo saputo dello stop alla somministrazione dell’alimentazione stabilito dal Consiglio di Stato ha deciso d’indicare al Governo, in applicazione dell’articolo 39 del regolamento della Corte, nell’interesse delle parti [..] di bloccare questa decisione. La misura implica che il signor Lambert non possa essere spostato in un’altra struttura con l’obiettivo di interrompere l’alimentazione e l’idratazione”, ha scritto la Corte Europea nella decisione consultata da Le Figaro.
I genitori e i familiari di Vincent si sono sempre opposti allo stop delle cure, mentre la moglie, che da circa un anno vive in Belgio, preme per un trasferimento nel suo Paese di residenza per poter ricorrere all’eutanasia.