Nuova luce sull’omicidio dell’ereditiera monegasca Hélène Pastor, 77 anni, uccisa a Nizza, in Francia, in un’aggressione con arma da fuoco lo scorso 6 maggio. La polizia francese ha arrestato una ventina di persone, tra cui la figlia e il genero della donna, con l’accusa di essere tra gli organizzatori dell’assassinio.
Secondo quanto riporta il quotidiano francese Le Figaro, a Marsiglia sarebbero stati arrestati i presunti esecutori materiali, mentre a Nizza “uno o più mandanti”. Il genero sarebbe l’indiziato numero uno per il ruolo di mandante dell’omicidio. Tra gli altri fermi, molti appartengono alle comunità magrebina o comoriana. In particolare, i due presunti esecutori, di origine comoriana, sarebbero giunti a Nizza da Marsiglia in treno e poi in taxi, lasciando numerosi indizi rintracciate nella video-sorveglianza di alcuni esercizi commerciali.
La pista privilegiata dagli investigatori sembrava essere quella della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta calabrese, visti gli interessi in Costa Azzurra, ma il fermo del genero e della figlia rimettono tutto in discussione
La donna, 77 anni, era stata raggiunta da diversi colpi d’arma da fuoco mentre viaggiava in macchina con il suo autista, sparati da un uomo a volto coperto che secondo i rilievi degli inquirenti imbracciava un fucile da caccia a canne mozze. L’autista, colpito a sua volta, era morto pochi giorni dopo l’agguato, mentre Hélène Pastor era deceduta nel pomeriggio del 21 maggio.