“Dopo poco più di 12 anni dal fatto si può sostenere che non vi sia il rischio che si ripeta il figlicidio”. È un passaggio dell’integrazione della perizia psichiatrica del professor Augusto Balloni su Annamaria Franzoni. Lo studio ha approfondito i possibili rischi di recidiva e sostiene che gli elementi di pericolosità sociale possono essere contenuti attraverso un percorso con i servizi sociali.
Il documento sarà discusso oggi in udienza davanti al collegio della Sorveglianza di Bologna per la richiesta di detenzione domiciliare. “Una tale costellazione di eventi – scrive Balloni – oggi non è più riscontrabile”.
Annamaria Franzoni, dunque, dodici anni dopo l’arresto per l’omicidio del figlio di tre anni Samuele, potrebbe lasciare il carcere e tornare a casa ai domiciliari, affrontando un percorso di “risocializzazione”. La donna ha più volte rilasciato interviste in cui chiedeva di poter tornare a casa e il marito l’ha sempre difesa e appoggiata.