“Forse apocalisse è un termine suggestivo ma è stata un’operazione imponente. La misura cautelare riguarda 95 persone, non è un record ma è comunque davvero un’inchiesta importante. La zona di San Lorenzo è di grande interesse economico. Cosa nostra punta molto in quell’area in termini di affari illeciti”. Sono queste le parole del procuratore Francesco Messineo che in una conferenza stampa ha commentato l’operazione Apocalisse in cui sono stati arrestati i vertici del mandamento mafioso di San Lorenzo.
“Molte le intestazioni fittizie di beni – ha spiegato – che sono il modo migliore per nascondere gli affari. C’è anche il voto di scambio con una fattispecie classica con il versamento di denaro in cambio di preferenze”.
“La nuova frontiera economica di Cosa nostra – ha continuato Messineo – è quella delle scommesse che permette sia l’approvvigionamento di denaro che il riciclaggio”.
Tra i metodi adottati da Vito Galatolo, uno degli arrestati, per riciclare il denaro della “cassa” della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, vi sarebbe stato anche quello di impiegare oltre 660.000 euro di proventi illeciti in scommesse calcistiche, “ripulendo”, con le relative vincite, oltre 590.000 euro. “Speriamo adesso che le parti offese possano offrire la loro collaborazione – ha spiegato il procuratore – In quest’operazione non c’è stato l’ausilio di pentiti. È stata un’indagine classica con intercettazioni e pedinamenti”.
“Biondino si occupava di organizzare le attività nominando i vari rappresentanti di Cosa nostra nelle diverse zone. Era lui a gestire tutto”. Lo ha detto il capo della Squadra Mobile di Palermo, Maurizio Calvino, commentando la leadership mafiosa di Girolamo Biondino, arrestato oggi nell’operazione Apocalisse, fratello di Salvatore finito in manette in occasione della cattura di Salvatore Riina.
“Resuttana era un mandamento gestito prima dalla famiglia Madonia – ha spiegato il comandante dei carabinieri Salvatore Altavilla – Adesso Giuseppe Fricano, nuovo reggente del mandamento non sembra legato ai Madonia ma è legato a Pippo Calò e Alessandro D’Ambrogio. Fricano vuole dettare nuove strategie che coinvolgono anche Porta Nuova e non vano bene all’ortodossia mafiosa di Resuttana. La lite tra Gioacchino Intravaglia e Fricano scaturisce proprio da questa volontà di cambiare metodi e obiettivi”.