Toh, chi si rivede. L’Algeria torna a vincere in un Mondiale a 32 anni di distanza dall’ultima volta (era il 1982) e lo fa in modo netto, a spese di una Corea del Sud che è sembrata lontana parente di quella che la settimana scorsa aveva fatto penare la Russia costringendola al pareggio.
L’Algeria aveva tenuto testa al Belgio nella prima gara. Stavolta, con qualche correzione in formazione, domina in lungo e in largo una partita già chiusa nel primo tempo (3 a 0) e che poteva terminare con il pallottoliere visto che nel finale di gara le occasioni da gol si sono susseguite senza interruzione.
Ci si aspettava di più della Corea. Il primo tempo è stato un monologo algerino: Feghouli al 2′ e un rigore non dato, poi due palle gol per Brahimi e Slimani lasciano capre che partita sarà. Al 26′ Slimani sblocca il risultato e la percezione netta è che la partita è già finita. La conferma due minuti dopo, quando segna Halliche su corner. E al 38′ arriva anche il 3 a 0 di Djabou.
Quando la Corea prova a rientrare in partita (gol di Son al 5′ della ripresa) è già tardi. Brahimi dieci minuti dopo segna il 4 a 1 e a quel punto le squadre si divertono a cercare il gol a ogni azione. Le squadre si allungano, perdono qualunque forma di tatticismo e nel gioco delle occasioni da gol ha fortuna solo la Corea (Koo al 72′).
L’Algeria non ha motivo di preoccupazione, gioca in allegria e pensa già alla “finale” di giovedì con la Russia di Fabio Capello. Agli africani basterà un pareggio per fare festa.