“Non sai che tuo figlio si droga? Ti devi suicidare” | Il discorso choc del prefetto di Perugia /VIDEO

di Azzurra Sichera

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“Non sai che tuo figlio si droga? Ti devi suicidare” | Il discorso choc del prefetto di Perugia /VIDEO

| sabato 21 Giugno 2014 - 18:20

“Se mi fossi fumato uno spinello mio padre mi avrebbe tagliato la testa. Spererei che qualche umbro tagli la testa al figlio così cominciamo a dare il buono esempio”.

Inizia con queste parole la conferenza stampa tenuta dal prefetto di Perugia, Antonio Reppucci che davanti alle autorità locali, in merito al delicato tema della droga, punta il dito contro le famiglie. In particolar modo contro le madri alle quali le forze dell’ordine non posso sostituirsi nell’educazione dei figli.

“Siamo in guerra contro chi spaccia – si sente nel video di Umbria 24 -. Lavoriamo anche sul piano sociale: genitori, scuola, famiglie, parrocchie, lavoriamo tutti nella stessa direzione. La droga fa male. Le mamme hanno il sesto senso per scoprire i disturbi dei figli, per capire se c’è qualcosa che non funziona anche perché le forze di polizia o la magistratura non possono fare da badante e tutore perché la famiglia arresta”.

E continua: “Perché se non una mamma non si accorge che il figlio si droga ha fallito. È una mamma fallita si deve solo suicidare. Se metti al mondo dei figli devi pure stare attenta”.

Ma l’intervento del prefetto non è piaciuto a nessuno. “Ho sentito le dichiarazioni del prefetto di Perugia – ha detto Alfano -. Sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì né altrove. Assumerò immediati provvedimenti”. E Renzi ha voluto ringraziare il ministro pubblicamente su Twitter: “Le frasi del Prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al Ministro Alfano per l’intervento”.

 

 

Durissima la reazione anche del procuratore distrettuale Antimafia di Perugia Antonella Duchini: ”Mi dissocio da Reppucci. Le famiglie non devono sentirsi isolate, ma supportate e coinvolte”. 

Reppucci ha anche tentato di giustificarsi: “Il mio intento non era colpevolizzare le famiglie. Io volevo dire che dobbiamo fare squadra tutti insieme, istituzioni, forze dell’ordine e famiglie per vincere la guerra contro la droga. Sono stato frainteso, il mio era un discorso molto più articolato”.

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