Di nove progetti finanziati dall’Unione europea per 2,8 milioni di euro avrebbero beneficiato imprenditori, manager, funzionari, professionisti, rappresentanti di enti pubblici, ma non i destinatari per i quali Bruxelles aveva destinato i soldi: i pescatori della zona.
È quanto emerge da un’inchiesta della Procura di Catania che ha indagato 36 persone. Lo scrive il quotidiano “La Sicilia” svelando che sei di loro sono stati già rinviati a giudizio e la prima udienza si terrà il 7 aprile prossimo.
Sono Antonino Felice Catara (ex presidente del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia), Laura Gulizia (dipendente del Comune di Aci Castello), Salvatore Li Calzi (imprenditore e consulente d’impresa), Pasquale Maggiore (titolare dell’ azienda Mcq di Palermo e ritenuto “mente” di tutto il sistema), Orazio Gaetano Puglisi (ex presidente del Consorzio Catania Ricerche) e Francesco Giovanni Riccioli (titolare di un’ azienda e consulente dei progetti).
Le indagini sono state eseguite dalla guardia costiera. “Le posizioni degli indagati sono differenziate – afferma al quotidiano di Catania il procuratore Giovanni Salvi – in base alla scelta del rito abbreviato. Ci riserviamo di dare comunicazione successivamente per chiarire i singoli profili”.