Giusto così. La Costa Rica gioca meglio, corre di più, è meglio organizzata e anche più coraggiosa. L’Italia semplicemente non c’è, si è squagliata nel caldo e nell’umidità di Recife senza opporre resistenza e senza forza di reagire.
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Per lo strano meccanismo delle classifiche del girone, un pareggio avrebbe avuto, più o meno, la stessa valenza sulle percentuali di qualificazione. Anche con l’1 a 1 avremmo dovuto almeno pareggiare contro l’Uruguay. La qualificazione, insomma, è a portata di mano, basterà non perdere con l’Uruguay (che ha una differenza reti peggiore di un gol rispetto agli azzurri) ma sarà difficile risollevare il morale di una squadra che è uscita di scena troppo presto. E soprattutto se passeremo come secondi dovremo probabilmente affrontare la Colombia che è fra le nazionali più in palla.
Gli elogi del dopo Italia – Inghilterra (a proposito, inglesi matematicamente fuori) sono già stati messi nel ripostiglio. Non ha funzionato nulla e torniamo a parlare dell’indolenza e della superficialità (almeno apparente) dei nostri giocatori di maggior talento come Balotelli e Cassano. Preoccupa soprattutto l’incapacità di reagire. Non è arrivato il gol perchè – a guardare bene – non è arrivato nemmeno un tiro in porta in tutto il secondo tempo. Sempre in ritardo sul pallone, mai vincenti nei contrasti, a tratti perfino umiliati nel palleggio dai centroamericani che hanno strameritato la qualificazione e si collocano adesso nel panorama mondiale come la squadra più sorprendente.
E’ insopportabile anche il pessimo contributo della panchina. Prandelli, che in fondo ha messo in campo la formazione più plausibile (forse non avremmo spostato Darmian sull’altra fascia) ha cercato di inserire forze fresche ed è stato tradito da Cassano, Insigne e Cerci, mai in partita. Così come non è mai stato in partita Balotelli, l’attaccante che avrebbe dovuto trascinarci agli ottavi e che ha offerto una delle prestazioni più inconcludenti della sua stagione.
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Siamo stati presuntuosi? Non è facile emettere sentenze a caldo, probabilmente la principale causa della sconfitta è la condizione atletica. Siamo stati schiacciati dalla Costa Rica, non abbiamo proprio nessuna attenuante e perfino l’arbitro, un minuto prima della rete decisiva, ha sorvolato su un probabile rigore per la Costa Rica che a questo punto passa in secondo piano.
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Soltanto a metà primo tempo abbiamo pensato di potercela fare. Un peccato di valutazione tipicamente italiano. Due lampi di Pirlo e due occasioni sprecate da Balotelli hanno fatto pensare che l’Italia stesse giocando volutamente con un atteggiamento attendistico in attesa di un errore degli avversari. E invece niente, la Costa Rica ci ha fatto gol e avrebbe anche potuto raddoppiare nel finale. Meno male che non è successo, altrimenti con l’Uruguay non sarebbe bastato nemmeno il pareggio.
Ci attende una settimana di passione. E ci vorrà tutto il buonsenso di Prandelli per tenere in piedi la squadra. Il tecnico ha centrato il suo primo commento sulla condizione fisica ma ci vuole poco, conoscendolo bene, a capire che mastica amaro e che qualcuno rischia il posto.