Google ha iniziato a comunicare agli utenti europei che la richiesta di cancellazione dei link segnalati è stata accolta e sarà evasa. Questo è quanto riporta il New York Times, che tra le sue colonne spiega come un team dell’azienda di §Mountain View, con alla guida l’ufficio legale dell’azienda, prenderà in carico ogni richiesta per capire se quanto segnalato coincida con quanto indicato dalla sentenza della Corte europea del 13 maggio che ha riconosciuto, per i cittadini europei, il diritto all’oblio e la rimozione dei link che sono considarati irrilevanti o inadeguati.
Il colosso del web ha reso quindi disponibile dal 30 maggio scorso un modulo da compilare per essere rimossa dal web. Nel momento in cui questa viene approvata, Google rimuoverà dal motore di ricerca, in Europa (i 28 Paesi dell’Unione e anche Islanda, Svizzera, Norvegia e Liechtestein, i link indicati. “”Resta poco chiaro – osserva il Nyt – se la sentenza può essere applicata soltanto alle persone che vivono in Europa oppure se coloro che vivono altrove, compresi gli Stati Uniti, potranno richiedere la rimozione dei contenuti”, ma non solo. I link, secondo quanto osserva il quotidiano americano, saranno rimossi solo dalle pagine europee ma non dalle pagine non europee.
Intanto dal Canada arrivano nuovi guai per Google. Infatti la Corte Suprema del British Columbia ha ordinato a google di bloccare un gruppo di siti dal suo motore di ricerca, ma solo in Canada non tutto il mondo. A fare partire il caso è stata un’azienda canadese che produce dispositivi di rete industriali. Alcuni ex soci avrebbero rubato i segreti industriale per creare prodotti concorrenti e venderli nel modno grazie ad una rete di siti, proprio quelli su cui è stato chiesto il blocco.