Il Muos al centro della seduta odierna del Senato. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato due ordini del giorno a firma Pd-Pi sul Muos, il sistema di comunicazione satellitare essenziale per le finalità strategiche Usa.
L’ordine del giorno a firma dei senatori Manuela Granaiola (PD) e Aldo Di Biagio (PI), impegna il governo a rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini; ad accelerare l’adozione di un sistema di monitoraggio dei campi elettromagnetici; a far rispettare il protocollo d’intesa tra ministero della Difesa e Regione Sicilia per la produzione di emissioni a radiofrequenza; a prevedere misure di compensazione in caso di danni accertati alla popolazione; a prevedere l’immediata sospensione del sistema ove dal monitoraggio emergessero risultati nocivi per la popolazione e a presentare al Parlamento una relazione annuale.
Un altro ordine del giorno, a firma Giuseppe Compagnone (GAL), richiama le patologie conseguenti alla presenza del petrolchimico di Gela e impegna il governo a rassicurare la popolazione prevedendo un monitoraggio costante dei limiti di emissioni elettromagnetiche.
Respinte invece le mozioni di M5S, del senatore Vincenzo Santangelo, e SEL, di Loredana De Petris, che puntavano a rendere effettiva la sospensione dei lavori per la realizzazione del Muos e a sospendere l’esecuzione di ogni accordo bilaterale relativo alla realizzazione del sistema di trasmissione satellitare nella base militare di Niscemi, rimettendo ogni decisione al Parlamento previa informativa su caratteristiche, condizioni d’uso dell’impianto e costi delle basi militari statunitensi.
Respinto anche l’ordine della Lega Nord, di Jonny Crosio, che impegnava il governo a garantire il diritto alla salute degli abitanti della zona di Niscemi, assicurando il monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche del Muos; ad attivare un tavolo di coordinamento con le autorita’ militari americane preposte al comando del Muos per accrescere l’efficacia delle attività di contrasto ai flussi migratori illegali.
Nel corso dell’esame il sottosegretario per la Difesa, Gioacchino Alfano, ha fatto presente che l’accordo bilaterale sul sito di Niscemi rientra tra gli obblighi di assistenza difensiva previsti dalla Nato. L’impianto satellitare, che non è sistema d’arma, non risponde esclusivamente a interessi statunitensi, ma riveste interesse strategico anche per l’Italia. Il rappresentante del governo ha ricordato poi che le infrastrutture militari non sono soggette a concessione edilizia e ha evidenziato che un documento dell’Istituto superiore di sanità nega l’esistenza di pericoli per la salute dei cittadini.