Una grossa esplosione che per fortuna non ha provocato vittima è scoppiata in Ucraina lungo un gasdotto che porta il metano russo in Europa. Le fiamme hanno raggiunto i 200 metri d’altezza, quasi un monito alla situazione di estrema crisi tra Mosca e Kiev.
La Russia ieri ha deciso di sospendere la fornitura di gas all’Ucraina, che ha un debito con Mosca di 4 miliardi di dollari. Il Cremlino dunque ha chiuso i rubinetti del gas assicurando, tramite Gazprom, che il flusso di gas diretto ai clienti europei non risentirà della chiusure del gasdotto.
Intanto l’incendio scoppiato nel gasdotto di Urengoy-Pomary-Uzhgorod. L’esplosione è avvenuta nella zona di Poltava: lì non ci sono combattimenti tra forze governative e separatisti filorussi. Si potrebbe dunque trattare di un incidente ma il ministero dell’interno ucraino in una nota svela: “Potrebbe essere un atto di terrorismo. Non è il primo tentativo di attacco terroristico al sistema del trasporto del gas ucraino”.