Lo sciopero dei benzinai, partito ieri sera, durerà fino a giovedì mattina e già si tirano le prime somme sull’adesione alla protesta. Secondo la Fegica Cisl, dai dati che cominciano ad affluire alle sedi sindacali, la media nazionale è “superiore all’80 per cento al netto degli impianti aperti per garantire i servizi minimi come richiesto dalla Commissione di garanzia”. Soddisfatti gli organizzatori quindi, anche se si registrano differenze sul territorio. In particolare è più alta nelle regioni del Nord, come la Lombardia e del Centro e nelle grandi città come Milano, Firenze, Torino, Napoli e Roma, dove stamattina si è svolta anche una manifestazione di presidio dei gestori. Adesione inferiore alla media invece al Sud.
A pesare sulla protesta proclamata dalle associazioni dei gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, “diffuse azioni di intimidazioni – dice Roberto Di Vincenzo, presidente della Fegica Cisl – e di gravissima pressione volte a dissuadere e ad impedire ai gestori di aderire ad una forma di protesta volta denunciare le condizioni economiche ed i prezzi alti e discriminatori imposti dalle compagnie petrolifere”. “Della situazione – continua Di Vincenzo – “provvederemo ad informare anche il ministero dell’Interno”.
Le organizzazioni di categoria ribadiscono le motivazioni della protesta: garantire ai gestori prezzi più bassi per competere sul mercato, ristrutturazione ed ammodernamento della rete di vendita, ripresa di una contrattazione collettiva.
Lo stato di agitazione di fatto è in atto dal 14 giugno, con la chiusura dei self service. Per lo sciopero iniziato alle 19,30 di ieri sera invece è prevista la chiusura di tutti gli impianti della rete ordinaria e dalle ore 22 alle 22 di mercoledì 18 giugno anche di quelli della rete autostradale.
Disagi in vista fino a fine giugno: prevista infatti la sospensione dalle ore 24 del 21 giugno alle ore 24 del 28 giugno dell’accettazione di qualsiasi mezzo di pagamento elettronico (carte di credito e di debito, pago-bancomat, carte petrolifere, ecc.) nonché di tutte le campagne promozionali dei marchi sull’intera rete ordinaria.
Visualizza Commenti
E sempre la stessa storia il sud e povero e povero rimarrà sono del sud sono in sciopero ma intorno a me ce una massa di pecore che hanno paura delle ripercussioni delle società