Sarà che tutte e due le squadre avevano vinto nel primo turno (contro Croazia e Camerun), sarà che il Messico non è certo l’ultimo arrivato e ha mostrato subito grande aggressività: certo è che il Brasile conferma l’impressione di squadra confusa e senza gioco che aveva già dato al debutto contro la Croazia dove aveva beneficiato di un rigore troppo generoso per risolvere la gara.
E’ vero che le grandi squadre, quelle che vincono, sono quelle pratiche che guardano avanti ed escono alla distanza ma qualche perplessità c’è e il Brasile dovrà fare molto di più per rispettare i pronostici. Stavolta Scolari ha scelto un centrocampista in più rinunciando a Hulk ma Fred al centro dell’area non si è visto mai e Neymar, comunque positivo, non può sempre inventare qualcosa. E per di più, quando il Brasile ha avuto la fortuna, l’intuito o la bravura di creare la palla gol si è trovato di fronte un portiere avversario, Ochoa, in giornata di grfazia.
Il Messico invece ha un piede agli ottavi e sarà un brutto cliente per tutti perchè come sempre pratica un gioco aggressivo, molto ruvido ma con qualche bella giocata. E non manca la personalità considerato che a tratti, soprattutto nella prima metà della ripresa, è stato il Messico a essere padrone del campo e a mettere sotto scacco il Brasile.
LA CRONACA: All’inizio supremazia territoriale del Brasile e qualche fallo di troppo dei messicani ma le occasioni da gol non ci sono e bisogna aspettare il 25esimo per le prime emozioni. Il Messico sfiora la rete con un gran tiro di Herrera deviato in angolo da Julio Cesar mentre pochi secondi dopo Ochoa ha compiuto un mezzo miracolo su deviazione di testa di Neymar.
Bisogna aspettare la fine del primo tempo per un’altra emozione verdeoro, propiziata da una punizione di Neymar con conclusione di Paulinho su cui Ochoa si supera ancora.
Nella ripresa meglio il Messico che gestisce il possesso di palla e rende inoffensivo il Brasile. L’unico torto dei messicani è quello di cercare il gol solo su conclusione dalla distanza senza mai trovare la mira giusta. Solo al 25′ si svegli il Brasile e ancora una volta è Neymar che suona la carica e ancora una volta Ochoa ad opporre resistenza.
La partita sembra accendersi definitivamente quando Scolari inserisce Jo al posto di Fred. Il Brasile gioca un quarto d’ora all’attacco, sfiora il gol in almeno un paio di occasioni (clamorosa a 5′ dalla fine la zuccata di Thiago Silva che Ochoa ribatte con un po’ di fortuna) ma il Messico non sta a guardare e con un paio di azioni di alleggerimento crea pericoli nell’area brasiliana.
Il pareggio alla fine è giusto, ognuna delle due squadre potrà avere rimpianti ma il pubblico – strepitoso – non si è annoiato.