Era una corte piena di insistenze quella di Carlo Lissi nei confronti di una collega. “Ma lo giuro – spiega la donna agli inquirenti – non è mai accaduto nulla, non gli ho mai dato un filo di speranza”. La donna ripete diverse volte agli inquirenti che non esiste e non è mai esistita nessuna relazione amorosa tra lei e Lisi. “Tra Lissi e la sua collega – sottolineano gli inquirenti – on c’è mai stata alcuna relazione sentimentale”. Dopo un lungo interrogatorio dei carabinieri e dei magistrati sembra essere chiaro che il piano di follia omicida del Lissi è stato progettato e maturato esclusivamente da lui.
Da circa due anni la donna lavora alla Wolters Kluwer, azienda nella quale era impiegato anche Carlo Lissi. La donna ai carabinieri racconta di come fosse tormentato il Lissi da lei e da una loro possibile realzione. “Tutto è iniziato – dice la donna come riporta il Corriere della Sera nel racconto dei fatti – con qualche complimento quando ci si incrociava in corridoio o in qualche momento di pausa”. Una descrizione dei fatti che secondo i magistrati combacia perfettamente con le ricostruzioni fatte introno alla vita di Lissi.
Il racconto della donna prosegue “negli ultimi due mesi il suo atteggiamento si era fatto più insistente, più esplicito: si è passati agli inviti a cena, alle dichiarazioni d’amore, ai paroloni: diceva di essere pazzo di me, io rispondevo che non ci pensavo nemmeno a iniziare una storia. Ma lui non si dava pace”. La donna però di ce di avere sempre interpretato l’interesse del collega come un “incapricciamento” che non sarebbe mai trasceso oltre i confini del lecito.