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Nasce Fiat Chrysler Automobiles | Approvato il progetto di fusione

Manca soltanto il via libera definitivo degli azionisti per la nascita formale di  Fiat Chrysler Automobiles (Fca). È stato compiuto il passo decisivo: il Consiglio di Amministrazione ha approvato  il progetto di fusione e ha anche deliberato l’emissione di prestiti obbligazionari per un ammontare complessivo fino a 4 miliardi da collocare presso investitori istituzionali entro il 2015. Il via libera degli azionisti è previsto nel corso dell’ultima assemblea straordinaria che sarà convocata a Torino entro luglio. La data ufficiale, come annunciato a Venezia dallo stesso ad Sergio Marchionne, sarà resa nota la prossima settimana.

Per quanto riguarda i cambi al vertice dal consiglio Fiat esce Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, come previsto dalle nuove norme europee sugli organi amministrativi che limitano il numero delle posizioni in organi amministrativi di altre società che possono essere ricoperte da membri di organi di gestione di gruppi bancari. Al suo posto dal 23 giungo entra Glenn Earle, che è stato partner di Goldman Sachs e chief operating officer di Goldman Sachs International.

Secondo quanto risulta la nuova società avrà la sede legale in Olanda, quella fiscale nel Regno Unito, sarà quotata a Wall Street e sul Mercato Telematico Azionario di Milano. Fca sarà la holding del gruppo. “L’approvazione del progetto – spiega il Lingotto – è un ulteriore passo nel piano di riorganizzazione annunciato il 29 gennaio, dopo l’acquisto da parte di Fiat della restante partecipazione in Chrysler e il controllo quindi del 100% della casa di Detroit”. Tra i passaggi tecnici previsti c’è anche l’acquisto da Fiat Group Automobiles – approvato oggi – dell’intera quota in Fiat North America, la controllata che possiede Chrysler.

Nel progetto di fusione, gli azionisti Fiat riceveranno un’azione ordinaria Fca per ciascuna azione ordinaria Fiat detenuta. Con il nuovo assetto societario Exor e gli azionisti storici, quelli che non venderanno azioni per un periodo consecutivo di tre anni, peseranno il doppio in assemblea. In questo modo il gruppo Agnelli continuerà a esercitare il controllo della società anche in caso di diluizione nel capitale ordinario. “Il meccanismo di voto speciale è concepito – spiega il Lingotto – per favorire una base di azionariato stabile e premiare l’investimento nel lungo periodo”. Per chi non vorrà partecipare alla fusione c’è il diritto di recesso.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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