Il presunto assassino di Yara Gambirasio è stato fermato. Si tratterebbe di un uomo di 44 anni, incensurato sposato e padre di tre figli. L’assassino sarebbe originario di Clusone, in Val Seriana, e residente a Mapello, all’imbocco della Val Brembana e si chiama Massimo Giuseppe Bossetti. Dopo oltre tre anni si fa luce sul mistero della morte della ragazzina di Bembrate Sopra: Yara scomparve il 26 novembre del 2010, quando aveva 13 anni. Il suo cadavere fu ritrovato più di tre mesi dopo, in un campo di Chignolo d’Isola, il 26 febbraio 2011.
>IL PROFILO DEL PRESUNTO ASSASSINO
Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di custodia. Interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo essersi detto innocente. Quando l’uomo è uscito dalla caserma dell’Arma per essere portato in carcere la folla che si è radunata lì fuori ha gridato: “Bastardo! Assassino!”.
La conferma arriva dal ministro dell’interno Angelino Alfano: “Le forse dell’Ordine d’intesa con la Magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio”.
Individuato l’assassino di Yara Gambirasio. http://t.co/B3TF2mDh3m
— Angelino Alfano (@angealfa) 16 Giugno 2014
A individuare la persona il cui Dna corrisponderebbe a quello trovato sugli slip della ragazzina sono stati i carabinieri del Ros. L’uomo è stato raggiunto da un provvedimento e si troverebbe da un paio d’ore nella caserma dei carabinieri: si tratta del figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni.
Un normale controllo stradale, durante il quale l’uomo è stato sottoposto al test dell’etilometro: con questo espediente i carabinieri hanno estratto il Dna di Massimo Giuseppe Dossetti, che è risultato “perfettamente coincidente” con quello trovato sugli slip di Yara Gambirasio.
“Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l’impegno massimo, l’alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto”, ha detto Alfano.
A Bossetti si è arrivati solo dopo essere riusciti a contattare sua madre, un 65enne residente in Val Seriana. Il killer si chiama Giusepe proprio come l’uomo che l’ha concepito senza riconoscerlo, l’autista di Gorno morto nel 1999. Per scoprire a chi appartenesse il Dna è stato fatto uno screening genetico su vasta scala che ha coinvolto 18 mila persone.