Il lunedì non è mai piaciuto a nessuno ma quello di domani sarà uno dei peggiori: scade il termine per il pagamento della prima rata dell’Imu sulle seconde case, e scade anche quello per il pagamento della prima rata della Tasi, ma soltanto nei comuni “virtuosi”, e cioè per quelli che hanno pubblicato le aliquote entro il 31 maggio.
Per i restanti 6mila, invece, il termine slitta al 16 ottobre. La Uil e le associazioni Adusbef e Federconsumatori stimano in 231 euro la Tasi media per ogni famiglia.
Per oltre metà dei nuclei familiari italiani – secondo gli stessi calcoli – la Tasi sarà più pesante dell’Imu, soprattutto perché le detrazioni sono inferiori, per questo le associazioni dei consumatori chiedono al governo di reintrodurre quelle detrazioni per tutelare le fasce più deboli della popolazione.
Famiglie e le imprese saranno chiamate a versare quasi 54,5 miliardi di euro tra imposte, denuncia il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi che aggiunge: “Il numero delle scadenze fiscali che i contribuenti sono chiamati a pagare entro domani è da far tremare i polsi”. Per i cittadini Imu e Tasi “mentre le imprese dovranno versare l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e tutta una serie di altre imposte minori”.