Scurdammoce ‘o passato. Se ripensiamo alle ultime uscite della nazionale azzurra di Prandelli c’è poco da stare allegri. Confidiamo nella capacità tipicamente italiana di essere pronti per le grandi manifestazioni, quando la cosa più importante è il risultato e la furbizia conta più del palleggio.
Stasera tocca a noi. Sfideremo l’Inghilterra, che per la verità non mi sembra in condizioni molto migliori rispetto all’Italia. L’Inghilterra, patria un po’ sbiadita del calcio europeo, è da troppo tempo una nobile decaduta e la guida di Hodgson (ex Inter) non sembra la più autorevole. I talenti ci sono, a cominciare dall’eterno Rooney, ma l’Inghilterra non c’è mai negli appuntamenti importanti pur offrendo in campionato un calcio di prima qualità. Due anni fa agli Europei vincemmo noi, siamo noi i più titolati e probabilmente anche quelli tatticamente più preparati.
Quest’Italia, per la verità, mi piace poco. Buffon è sempre un portiere di affidamento (ma non giocherà per un problema alla caviglia) ma non è più il fenomeno assoluto di qualche anno fa; Balotelli – come ho scritto qualche giorno fa – non si discute per fisico e talento ma devi augurarti che non abbia la luna storta; il doppio regista (Pirlo-Verratti) è un’ipotesi poco sperimentata anche se Verratti è cresciuto; per la verità non capisco nemmeno le scelte in difesa dove Paletta è stato preferito a Bonucci nella girandola di sostituzioni causate dall’infortunio di De Sciglio: Chiellini va a sinistra e Paletta al centro. Prandelli, che non è stupido, saprà certamente il fatto suo.
Una certa importanza l’avranno le condizioni climatiche: caldo e umidità non sono mai foriere di belle partite ma speriamo che Italia e Inghilterra si lascino contagiare dalla voglia di gol che abbiamo registrato nelle prime due giornate e che non ci sia la tentazione – avallata in qualche modo dai bookmakers – di lasciarsi sedurre da un pareggio che lascerebbe alle prossime due sfide con Uruguay e Costa Rica le rispettive chances di qualificazione.
Pur con tutte le perplessità possibili tiferemo Italia, nella speranza anche che la squadra azzurra – com’è accaduto in passato per una serie di misteri sociologici – sappia unire il Paese più di quanto non sappiano fare la politica e l’economia.
PROBABILE FORMAZIONE: Sirigu; Darmian, Paletta, Barzagli, Chiellini; De Rossi; Candredva, Verratti, Pirlo, Marchisio; Balotelli. Allenatore Prandelli.