Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto si è dimesso dalla carica. Lo ha comunicato lui stesso alla stampa, anticipando di fatto l’inevitabile sospensione per 18 mesi dalla carica, conseguenza della condanna a due mesi e venti giorni per abuso d’ufficio (pena ridotta di un terzo con il rito abbreviato) decisa giovedì dal Gip di Agrigento.
Il sindaco, secondo l’accusa, nel 2012 avrebbe acquistato per seimila euro due pagine pubblicitarie su un quotidiano per pubblicizzare l’attività della fondazione Pirandello, di cui è presidente, facendo campagna elettorale a spese dell’ente.
Pochi minuti prima il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, in visita ad Agrigento, aveva già fatto capire che la sospensione sarebbe stata inevitabile. “Sto acquisendo la sentenza di condanna, devo leggere le carte, visto che fino ad ora non ho nulla di formale se non le notizie stampa circolate in queste ore. Se quello che si dice corrisponde a realtà, normativamente c’è l’articolo 11 della legge Severino e dunque dovrebbe scattare la sospensione per il sindaco di Agrigento Marco Zambuto”.
Zambuto, eletto nel 2012, ha anticipato i tempi dimettendosi da primo cittadino. “Il grande amore che ho per questa città – ha detto il sindaco a commento della sua decisione – oggi mi porta a fare la scelta di continuare ad amare Agrigento e per questo ho deciso di dimettermi da sindaco. Sono stato condannato solo per un capo di imputazione, contro i quattro contestati, riguardante l’affidamento di una campagna pubblicitaria a danno della fondazione teatro Pirandello, mi ha sorpreso molto. Sono stato avvicinato, davanti alla porta del municipio, da un agente pubblicitario, nient’altro. Neanche un euro è uscito dalle casse del Comune per questo servizio. Farò appello perché questa condotta contestatami venga riconosciuta come non costitutiva di fatto doloso. Io non ho cercato nessuno. La fondazione teatro Pirandello non è stato un contributificio”.
“La scelta di Marco Zambuto – ha commentato Fausto Raciti, segretario regionale del Pd – è un segnale di grande serietà nonché un atto di profondo rispetto per la sua città, specialmente se si considera che non era un atto dovuto. Zambuto resta un dirigente del Partito Democratico e questa sua decisione, certamente difficile, lo rende ancora più autorevole e credibile agli occhi del PD e dei siciliani”.
“La scelta di Marco Zambuto merita grande rispetto– ha aggiunto Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars -, è un segno di serietà politica da apprezzare. Sono certo che Zambuto continuerà con l’impegno di sempre a dare un prezioso contributo alla politica ed al Pd di cui è dirigente regionale”.