Marcello Dell’Utri è stato estradato dal Libano ed è arrivato a Roma alle prime ore di questa mattina. L’ex senatore di Forza Italia, volava su un volo Alitalia atterrato intorno alle 7 a Fiumicino, era accompagnato dagli agenti dell’Interpol. Secondo quanto detto dal legale di Dell’Utri, l’avvocato Giuseppe De Peri, l’ex senatore è stato trasferito nel carcere romano di Rebibbia per essere poi accompagnato nel carcere di Parma che è tra i più attrezzati dal punto di vista sanitario.
Marcello Dell’Utri è stato condannato in via definitiva a sette anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex senatore è stato arrestato lo scorso 12 aprile all’Hotel Phoenicia di Beirut ed è stato sotto controllo per tutto il tempo della permanenza.
L’aereo è atterrato alle 6.45 a Fiumicino. A bordo anche la figlia Chiara. Ufficiali e funzionari della Dia giunti da Palermo hanno notificato a Dell’Utri l’ordinanza di esecuzione della pena definitiva a 7 anni di reclusione comminatagli per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex senatore di Forza Italia è stato quindi condotto in ambulanza al carcere di Rebibbia.
Nutrito il dispositivo di sicurezza allestito fin dalle prime ore del mattino nello scalo aereo della Capitale e che ha visto coinvolti numerosi agenti e funzionari della Polaria e personale della Dia di Palermo e dell’aeroporto di Fiumicino.
In esecuzione di un provvedimento della Procura Generale di Palermo, la Dia – secondo quanto apprende l’ANSA – ha sequestrato a Marcello Dell’Utri, all’aeroporto di Fiumicino, una “consistente somma” di denaro, alcuni telefoni cellulari e alcune agende. Su disposizione della Procura Generale, che aveva disposto il sequestro di “cose relative al reato” per il quale è stato condannato, Marcello Dell’Utri, una volta atterrato a Fiumicino, è stato sottoposto negli uffici della Polaria a perquisizione personale da ufficiali della Dia giunti da Palermo.
Sono stati anche perquisiti i suoi bagagli. Durante le perquisizioni sono stati trovati la “consistente somma” di denaro, i telefoni cellulari e alcune agende che gli uomini della Dia, in esecuzione del provvedimento dell’autorità giudiziaria, hanno sottoposto a sequestro.