Si annunciano giorni di fuoco a partire da questo weekend, per lo sciopero dei gestori dei carburanti e gli aumenti del prezzo della benzina. Da sabato 14 giugno alle 7.00 fino alle 19.30 di martedì 17 giugno proclamato lo stop al self service durante gli orari di apertura dei benzinai. Poi da mercoledì 18 partirà lo sciopero generale, sia nelle città che lungo i tratti autostradali.
Nonostante il vertice di lunedì scorso al ministero dello Sviluppo economico Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc – Anisa Confcommercio hanno confermato lo stato di agitazione a partire da sabato. “A fronte della compresa attenzione ottenuta presso il ministero, il mondo industriale – affermano i gestori – continua a latitare e a limitarsi ad ammirare il proprio ombelico. A queste condizioni, per tentare di evitare che ancora una volta si rimanga travolti dall’ignavia e dall’inerzia, le organizzazioni di categoria dei gestori confermano lo sciopero generale del 18 giugno”.
Con la riunione di lunedì scorso, sottolineano le organizzazioni di categoria dei gestori, “ha trovato conferma e verifica la fondatezza e la serietà delle questioni che i gestori degli impianti di rifornimento carburanti italiani pongono inutilmente ormai da troppo tempo”.
Nel mirino i prezzi “ingiustificatamente più alti” che vengono imposti ai gestori e agli automobilisti dalle compagnie petrolifere, riferiscono le organizzazioni di categoria dei gestori, “sono la conseguenza per un verso di norme troppo spesso violate e per l’altro di un ‘sistema’ che attende da troppi anni di essere profondamente riformato”.
E aumenti dei prezzi dei carburanti fino a di 1,5 centesimi si verificheranno proprio a partire dai prossimi giorni secondo la previsione che si legge nel Rapporto settimanale di Figisc, Anisa e Confcommercio.
“Ottenere la puntuale applicazione delle leggi che pretendono di garantire ai gestori condizioni eque e non discriminatorie per competere nel mercato, in altre parole prezzi più bassi e competitivi anche a beneficio degli automobilisti che da loro si riforniscono quotidianamente, unitamente all’avvio di una reale ristrutturazione e ammodernamento della rete di vendita e alla ripresa di una contrattazione collettiva che ponga fine a un lungo periodo di strappi e aggressioni alla categoria da parte delle compagnie – concludono i gestori – sono in estrema sintesi le condizioni essenziali per riaprire un confronto credibile teso a trovare nuovi equilibri per un settore condotto da scelte folli a ritrovarsi in condizioni letteralmente drammatiche”.