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Neymar e l’arbitro trascinano il Brasile: 3 a 1 | Battuta la Croazia con un rigore inesistente

Tutto secondo copione. Il Brasile vince, non convince e conquista i primi tre punti del “suo” Mondiale grazie a una decisione davvero fuori luogo dell’arbitro giapponese Nishimura che decide la partita con un rigore che forse neanche i tifosi più accesi avrebbero concesso. E grazie a una bella prestazione di Neymar, autore della doppietta decisiva, finisce a tarallucci e vino, con il lusso di un terzo gol nel finale che la Croazia proprio non meritava di subire.

Ma il Brasile non è piaciuto, come era prevedibile ha sentito la pressione ambientale e come tutte le grandi squadre che pensano di arrivare in finale era piuttosto imballato sulle gambe. E così la Croazia, più fresca e più brillante sugli spazi brevi, è partita meglio ed è andata in vantaggio sfruttando le fasce laterali. Il gol, anzi l’autogol di Marcelo, è arrivato proprio per un cross dalle fasce molto pericoloso.

La reazione del Brasile è stata quella del leone ferito. Tanta rabbia ma anche poca sostanza. Solo Neymar – e a tratti Oscar – hanno dato l’impressione di poter cambiare il corso della gara, tra l’altro con l’incubo dello stadio San Paolo praticamente ammutolito. Proprio Neymar riacciuffa il pari della tranquillità con un preciso diagonale.

Ti aspetti un Brasile rigenerato e invece nella ripresa è stato solo l’arbitro ad accendere una sfida che procedeva stancamente. Il rigore a favore del Brasile è il più classico degli omaggi verso la squadra di casa in difficoltà, la storia dei Mondiali è piena di questi episodi e nessuno dubitava che sarebbe potuto succedere anche stavolta.

E a suggello della beffa, la Croazia sfiora due volte il pareggio nel finale e subisce il 3 a 1 definitivo con un gol di Oscar francamente evitabile. Il Brasile ha già mezza qualificazione in tasca e avrà tempo di migliorarsi. La Croazia mastica amaro ma può ancora farcela.

LA CRONACA

7 p.t.: Prime avvisaglie di Croazia dopo una sterile supremazia del Brasile. Cross da destra di Perisic, deviazione aerea di Olic e palla fuori di poco.

11′ p.t.: La Croazia segna subito e getta nello sconforto tutto il Brasile. L’azione è di Olic che dalla fascia sinistra crossa in mezzo, rasoterra, trovando prima la deviazione di Jelavic e poi quella involontaria di Marcelo che provoca il più classico degli autogol.

22′ p.t.: Dopo tanta pressione del Brasile arriva il primo vero tiro in porta della gara, è di Oscar su ribattuta della difesa: la conclusione a giro è insidiosa ma Pletikosa ci arriva e devia in corner.

29′ p.t.: Arriva il pareggio, lo segna Neymar. L’attaccante del Brasile, tanto atteso, segna alla sua maniera: conquista di forza un pallone a tre quarti di campo e dal limite dell’area indovina una conclusione chirurgica di sinistro, rasoterra, che tocca il palo ed entra. Il Brasile respira.

42′ p.t.: il Brasile è più padrone del campo, il possesso palla è quasi al 70%. Neymar prova a calciare una punizione dal limite ma la barriera respinge.

20′ s.t.: Squadre preoccupate, spettacolo nullo, anche i tiri in porta sono nulli. Ci vuole un errore grave in difesa della Croazia per accendere Neymar che scappa via centralmente conquistando una buona punizione dal limite, la conclusione di Dani Alves è alta.

25′ s.t. Rigore per il Brasile per fallo di Lovren su Fred (lo vede solo l’arbitro) per una presunta trattenuta in area.

26′ s.t. Neymar dal dischetto segna con qualche brivido perché Pletikosa tocca il pallone e sfiora la parata. Doppietta per Neymar.

37′ s.t.: La Croazia prova a reagire, il Brasile lascia l’iniziativa e l’occasione da gol arriva ma viene interrotta dall’arbitro che vede un fallo sul portiere da parte di Olic.

40′ s.t: Tiro di Modric dalla distanza, respinta affannosa di Julio Cesar.

45′ s.t: Ancora un tiro dalla distanza, questa volta di Perisic, mette i brividi a Julio Cesar che ha i riflessi giusti.

46′ s.t.: Oscar chiude la gara, dando al risultato una dimensione esagerata. La conclusione di punta beffa Pletikosa ancora una volta tutt’altro che esplosivo nel tuffo

Guido Monastra

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Guido Monastra
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