“Hard Choices”, l’imbarazzo della Clinton | Berlusconi le disse: “Perchè parlate male di me?”

di Redazione

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“Hard Choices”, l’imbarazzo della Clinton | Berlusconi le disse: “Perchè parlate male di me?”

| mercoledì 11 Giugno 2014 - 09:34

“Hard Choices”, scelte difficili. Seicento pagine di memorie in cui Hillary Clinton ha messo nero su bianco quattro anni al fianco del presidente Usa Barack Obama come segretario di Stato. E tra i momenti più ardui da fronteggiare non poteva mancare il confronto con l’ex premier Silvio Berlusconi.

La Clinton racconta che dopo la diffusione dei files segreti dell’ambasciata Usa in Italia, a seguito della vicenda Wikileaks, Berlusconi l’avvicinò durante un summit Osce in Kazakhstan per chiederle spiegazioni in merito al contenuto imbarazzante dei cablogrammi. Nei report la figura dell’ormai ex Cavaliere veniva sminuita oltre che per le ben note vicende personali, anche per i comportamenti ritenuti stravaganti, gli scandali in onda sui media. “Perché dite cose simili sul mio conto? L’America non ha un amico migliore di me”, le disse l’ex premier. Poi, racconta ancora la Clinton, Berlusconi si mostrò offeso e disse: “Come fate a dire cose simili? Voi conoscete bene me e io conosco la vostra famiglia”. Forse un riferimento velato al caso Lewinsky?

Alla fine, nonostante le scuse per il contenuto dei files che dovevano restare segreti, l’ex premier chiese all’ex first Lady di riaffermare in tv gli ottimi rapporti tra Usa e Italia, “alleato chiave della Nato”, scrive la Clinton. “Feci quello che chiedeva – afferma la Clinton – pur con tutti i lati deboli della sua personalità, Berlusconi amava sinceramente l’America”.

Nel libro si parla dell’Italia anche nel capitolo sulla crisi in Libia e della vicenda Gheddafi e del premier italiano infuriato per l’attacco unilaterale di Sarkozy. Un ultimo accenno al Belpaese riguarda la crisi finanziaria del 2008 e i tentativi di spingere Angela Merkel a non seguire con la politica di austerity on eccessivo rigore perchè rischiava di costare cara ai Paesi europei più deboli e indebitati come l’Italia. Ma la cancelliera, come è noto, tirò dritto per la sua strada.

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