Nuova tragedia di migranti nel canale di Sicilia. Dodici persone sono cadute in mare e risultano ufficialmente disperse. L’incidente è avvenuto durante il trasbordo da un gommone ad una motonave maltese, ieri nel Canale di Sicilia e sarebbe accaduto, secondo quanto ricostruito da più testimoni, in acque libiche: il natante, con a bordo un centinaio di migranti, è stato soccorso da una motonave maltese, giunto ieri sera a Pozzallo (Ragusa) ma il comandante non ha riferito l’accaduto agli investigatori.
La motonave ha già lasciato il porto ragusano. La Procura iblea ha aperto un’inchiesta, al momento non ci sono indagati ma l’ipotesi di reato potrebbe essere quella di omissioni di atti d’ufficio. I sopravvissuti hanno raccontato quanto accaduto ad alcuni operatori di associazioni umanitarie. Gli sbarchi ormai proseguono a ritmo costante. Oggi 91 immigrati sono stati soccorsi e tratti in salvo nel Canale di Sicilia dalla nave Corsi della Guardia Costiera. L’unità sta facendo rotta verso Porto Empedocle, dove arriverà intorno alle 22.
Al largo di Pantelleria, ieri sera, sono stati soccorsi tre migranti, a bordo di un gommone; sono stati trasferiti a Trapani e poi accompagnati in un centro di accoglienza di Caltanissetta. In Sicilia molti comuni, dove vengono accolti i migranti, sono ormai al collasso. Dodici sindaci della provincia iblea hanno firmato un appello al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, atteso lunedì a Ragusa: “Non siamo più in grado di reggere, completamente da soli il peso di una emergenza senza precedenti, nonostante la storica e consolidata cultura dell’accoglienza che ha reso negli anni il nostro territorio un modello”.
Finora nei comuni del Ragusano sono stati assistiti “più di 11 mila migranti, più del doppio rispetto a quanto avvenuto in tutto il 2013: questo rende chiaro il quadro dell’emergenza”. Per gli amministratori locali “non basta nemmeno la semplice dichiarazione formale dello stato d’emergenza, sono necessari mezzi, uomini e soprattutto risorse economiche”. Intanto in “stretta collaborazione con il ministero dell’Interno, il ministero della Salute lavora per predisporre un’unità operativa congiunta” per il controllo dei flussi migratori”, spiegando che questa unità, ”partendo dall’emergenza sbarchi lungo le coste italiane, prolungherà la sua attività per tutta la durata del semestre europeo e per tutto il tempo necessario”.
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