Il gesuita padre Paolo Dall’Oglio, rapito a Raqqa, in Siria, “sarebbe ancora vivo”. Di lui si erano perse le tracce mesi fa. Ma pare che una delegazione italiana avrebbe incontrato il gesuita rapito; il colloquio sarebbe avvenuto un mese fa. Per garantire la sua sicurezza, però, l’intelligence non si sbilancia.
Fonti internazionali qualificate affermano che “la cautela è d’obbligo, i contatti sono in corso”. L’obiettivo è “mantenere aperto uno spiraglio per liberare il religioso”.
Ma la Farnesina non ha confermato la notizia, anzi ha smentito che ci siano stati contatti con i rapitori.
Il gesuita padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito il 27 luglio del 2013 dagli uomini dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, cellula di al-Qaeda attiva in Iraq oltre che nella crisi siriana. Durante il suo sequestro sono più volte state diffuse notizie circa una sua possibile esecuzione.
Non si sbilanciano però i familiari del gesuita. “Negli ultimi quindici giorni si sono rincorse voci di questo tenore – afferma la sorella Francesca Dall’Oglio – ma per quel che ci riguarda non abbiamo in mano nulla di concreto”.