La polemica è partita dal Blog di Beppe Grillo e montata poi sui giornali per attaccare il premier Renzi ma soprattutto il Pd nazionale che in ‘casa’ manterrebbe politici indagati senza intaccare loro lo stipendio. Il caso è quello del deputato Pd, Francantonio Genovese che i grillini accusano di continuare a mantenere lo stipendio da parlamentare: 10 mila euro in tasca ogni mese nonostante il procedimento giudiziario in corso a Messina e che lo ha visto anche agli arresti dopo il via libera della Camera alla richiesta avanzata dal gip di Messina De Marco.
Ma in verità, per quanto discutibile, Genovese di stipendio prende 5200 euro netti al mese. “La stessa somma che prendeva il detenuto Papa quando era in carcere”. Lo dice a BlogSicilia, il deputato questore Stefano Dambruoso di Scelta civica che oggi rilancia il caso accusando stavolta i 5 Stelle.
“Alla riunione dell’ufficio di presidenza della Camera dello scorso 4 giugno, quando sono stati sospesi tutti gli indennizzi dovuti a titolo di rimborso al deputato Genovese erano presenti anche i grillini, Luigi Di Maio e Claudia Mannino. In quella circostanza nulla hanno detto sul mantenimento della parte stipendiale a Genovese tutelata dalla costituzione”.
Una polemica strumentale, dunque, secondo Dambruoso che continua: ”Hanno avuto la possibilità di dire la loro, avrebbero potuto rilevare dubbi sul mantenimento dello stipendio e mettere ai voti la necessità di intervenire anche su questo fronte. Non sarebbe stato semplice, non avremmo chiuso la questione in un’unica seduta, avremmo dovuto chiedere un parere all’ufficio legale della Camera perché non è mai accaduto che sia stato sospeso lo stipendio di un parlamentare ma si sarebbe potuto costruire un percorso. I 5stelle non hanno detto nulla tranne poi due giorni dopo farne una campagna stampa”.
Anzi Dambruoso ricorda come “in quella seduta i grillini erano tutti contenti perché si sono visti riconoscere l’accesso a determinati atti a cui non avevano avuto accesso (non atti riguardanti il caso Genovese, ndr). E allora – io dico – studiatevi gli atti: se volete fare i critici e giustamente i controllori della gestione della macchina, sappiatelo fare”.
Sull’ipotesi che sul caso Genovese, l’ufficio di presidenza sia chiamato a rivedere, il ‘questore’ Dambruoso lascia aperta la porta: “Perché no? Anzi le dico di più: la prossima settimana si discuterà il caso Galan e dopo l’ufficio di presidenza potrebbe essere chiamato a intervenire. In quella circostanza i grillini che su Genovese, nella riunione apposita, non hanno detto nulla come si comporteranno? Come giustificheranno la disparità di trattamento? Come faranno a giustificare la disattenzione su Genovese su cui poi hanno costruito una campagna stampa?”.