Il Tar del Lazio ha deciso di sospendere la prova per 20.787 candidati che i prossimi 25, 26 e 27 giugno avrebbero dovuto concorrere per 365 posti da magistrato. Le date del concorso discriminano uno dei partecipanti, un disabile.
La sentenza della prima sezione quater del Tribunale ha accolto il ricorso del disabile, impossibilitato a partecipare al concorso per tre giorni consecutivi. Ora il Ministero può adeguarsi a sentenza o ricorrere in Consiglio di Stato.
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Giusta la decisione del TAR. Quel ragazzo ha diritto a partecipare al concorso. Vergognoso quanto detto dal presidente del Codacons che il candidato potrebbe affrontare le prove dall'ospedale,chiaro segno che non ha la benché minima idea di cosa significhi affrontare una dialisi. Prima di fare certe affermazioni,offensive nei confronti di persone così provate dalla malattia e dalle terapie salvavita a cui sono sottoposte, bisognerebbe almeno informarsi. Capisco che un rinvio creerebbe problemi grossi di vario tipo, ma difendo il diritto di questo malato e sostengo la decisione di rinvio in attesa di adeguata organizzazione.
Sarebbe certamente opportuno un rinvio in tempi rapidi. La decisione del TAR è incensurabile, quantomeno sulla scorta di una disposizione legislativa ispirata a principi fondamentali quali la solidarietà e l'ugualianza, che reggono e informano l'intero ordinanto giuridico.
Sono d'accordo, l'impianto legislativo va modificato.
Ma l'art. 2 lettera d del bando va tenuto presente: richiesta l'idoneità fisica. Nell'autocertificazione non si può dichiarare l'idoneità fisica se si versa in condizioni invalidanti che richiedono la dialisi.
Si deve consentire a tutti di partecipare, ma in condizioni di parità, non di privilegio. Una modifica è necessaria, ma non 15 gg. prima delle date previste, con danno per 20.000 persone. Modifica per il futuro, nel rispetto dei principi di uguaglianza e solidarietà.