Le mie origini siciliane si fanno sentire, anche adesso che abito un po’ qui e un po’ lì. È per questo che di fronte allo scandalo del Mose (sempre che sia tutto vero, altrimenti mi denunciano) mi viene quasi da sorridere. Dov’è la mafia, al nord o al sud?
In settimana si sono verificati due episodi, uguali e diversi allo stesso tempo. Lo scandalo Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico) che prende il nome dalle porcherie (ancora presunte, eh?) messe in piedi nel sistema di difesa di Venezia dall’acqua alta; in provincia di Palermo invece trentuno persone sono state arrestate per vari reati connessi alla mafia fra cui, come sempre, l’estorsione e il racket.
Quelli del nord (voto zero) si stavano abbeverando a una fontana da cinque miliardi di euro, quelli del sud (voto zero) si arrabbattavano con richieste di pizzo da poche centinaia di euro al mese (da quelle parti non c’è molto di più da spremere). Vogliamo fare una riflessione? C’è molta differenza?
Sì c’è differenza. Al Sud gli arrestati vanno in galera e non fanno interviste, caso mai si pentono dopo e parlano in privato. Al Nord (sempre che sia vero, eh) rilasciano interviste. C’è il sospetto (sospetto, eh?) che l’ex ministro Galan abbia intascato cifre da capogiro, tipo un milione di euro all’anno (voto 8), che a molti risolverebbero il problema di vivere per diverse generazioni. Tangenti a vario titolo e a vari personaggi per centinaia di milioni di euro. Che vergogna.
Giancarlo Galan, uno dei politici coinvolti nell’operazione, merita uno zero in pagella supplementare per una dichiarazione fatta non più tardi di due anni fa, quando era rimasto fuori dal Parlamento e si lamentava di come tirare avanti la carretta. “Per fortuna ho messo qualcosina da parte, i mutui li paga la moglie, forse venderò la barca”. Adesso invece dice: “Sono pronto a dimostrare che stanno tentando di scaricare su di me nefandezze altrui”. Darò un bel 10 in pagella al primo che, dopo l’arresto, dirà: “Chiedo scusa, sono colpevole”.
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L’immancabile ricerca scientifica ci comunica che chi mette la televisione in camera da letto fa più sesso. Un’informazione che, onestamente, non combacia con le mie abitudini. Poi ho scoperto il perché: il sondaggio è stato effettuato sulla popolazione britannica. Lì non va in onda Porta a Porta (mentre penso a un voto già mi addormento).
Voto 8 anche a Rocco Siffredi. E non sono una donna. Mi fa ridere quest’uomo, famoso per le doti “nascoste” (neanche tanto) ma capace di fare ironia e autoironia. Il suo orgasmo migliore? La vittoria dell’Italia al Mondiale del 2006. Adesso, in un video trash, annuncia: “Niente sesso per tutto il periodo della Nazionale in Brasile”. Tranquillo, Rocco, non sarà… dura, dieci giorni e riprendi a “lavorare”.
Già, l’Italia. Il pareggio con il Lussemburgo fa ridere senza bisogna di commenti. Voto 3, ma spero ardentemente di ricredermi e fare penitenza. In attesa anch’io mi astengo dal sesso: se davvero porta bene, come dice Rocco, sarò un uomo fortunato.
Valeria Marini e l’imprenditore Giovanni Cottone fanno ancora discutere per il loro matrimonio (matrimonio?). La coppia è durata pressapoco venti minuti, poi sono venute fuori le liti, la separazione, i dubbi sulla presunta consumazione del rapporto (lei dice no, lui dice sì), adesso vengono fuori i retroscena economici. “E’ ampiamente debitrice nei miei confronti”, ha accennato lui che nel frattempo è stato visto con la modella brasiliana Dani Samvis (voto 8). Lei, la Marini (voto 7… alla memoria), è stata fotografata con l’ex tronista Antonio Brosio (sono maschio, non voglio dare voti). Voto complessivo 3 per il romanticismo.
Voto 10 (con riserva) a una anziana automobilista di Pozzallo (Ragusa) che, fermata dai Carabinieri a un posto di blocco, ha risposto candidamente di non avere con sé la patente. L’incredibile verità è che la signora non ha mai avuto la patente e – a quanto sembra – nemmeno un incidente stradale. Fantastica.
Google (voto 9) si adegua alla Corte Europea (s.v.) e lancia il servizio che consente ai fruitori del web di richiedere (per giustificato motivo) la cancellazione di link considerati inopportuni tra i risultati del motore di ricerca. Google dovrà ancora decidere i criteri da seguire: consigliamo all’azienda americana di rivolgersi a Gianfranco Fini, Rocco Buttiglione e Antonio Di Pietro, loro il diritto all’oblio l’hanno già ottenuto senza nemmeno compilare un modulo.
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