Sono state oltre 41 mila le richieste pervenute a Google in merito all’eliminazione dei risultati indesiderati nelle SERP dopo il lancio del modulo online in conseguenza alla sentenza sul diritto all’oblio della Corte di Giustizia Europea. Secondo il Financial Times, le richieste sono pervenute maggiormente dalla Germania e dalla Gran Bretagna.
Google, dal suo lato, intende “valutare ogni singola richiesta” pur cercando di “bilanciare i diritti sula privacy delle persone con il diritto di tutti di conoscere e distribure le informazioni”, che era uno dei punti deboli del processo: “Durante la valutazione della richiesta stabiliremo se i risultati includono informazioni obsolete sull’utente e se le informazioni sono di interesse pubblico, ad esempio se riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari statali” si legge infatti in una nota del colosso di Mountain View.
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